LUCIEN MOREAU

“GREETINGS FROM COMMONVILLE”
Un progetto artistico ideato da LUCIEN MOREAU
A cura di Studio Archeo900 – Ferrara

  • La scheda tecnica completa con costo nolo mostra, valore assicurazione e condizioni varie, verrà spedita su richiesta scrivendo a info@archeo900.com o contattando il curatore Arch. Alberto Squarcia al 0039.335.1363928

Lo Studio Archeo900 propone la mostra di Lucien Moreau, un artista innovativo che si avvale per le sue opere di costruzioni fotografiche solo dopo lunghe ricerche storiche, con tecniche informatiche digitali complesse e con collage fotografici che coniugano un passato prossimo e un futuro possibile in una commistione architettonica e di immagini che portano il visitatore in un mondo ipotetico fatto di una nuova realtà e oggettività. Lo stupore e la curiosità di questo nuovo mondo sono i sentimenti dei visitatori. La mostra si sviluppa in 30/50 pannelli digitali in alta definizione con visioni degli esterni e degli interni di questa città sconosciuta e scoperta dall’immaginazione e creatività dell’artista: Greetings from Commonville.

La mostra a Milano. Foto:
https://photos.app.goo.gl/BQKrQBSBGj8FaqMEA

 

Commonville è una città. O meglio, un “Prototipo di Comunità del Domani”, sebbene appartenga ad un passato indefinito e, a tratti, impossibile. Sembra che sia da localizzarsi nella prefettura di Standardshire e che sia esistita nel periodo intermedio tra il declino del monocromo ed il sorgere del technicolor. Questo, perlomeno, raccontano gli straordinari documenti ritrovati fortuitamente in una vecchia scatola da scarpe; una scatola inverosimile, colma di cartoline che raccolgono, sotto forma di immagini e testi, la testimonianza di un viaggiatore anonimo, impegnato in una spedizione diplomatica. Di lui, del viaggiatore misterioso, ci sono giunti solo una manciata di elementi: una fotografia sgranata che lo ritrae in controluce, una spilla smaltata che riporta le parole “Educational Travel” sull’immagine di un sole nascente attraversato da una rondine in volo, alcuni peculiari effetti personali e lo pseudonimo con cui firma ogni cartolina: Vogel.
Dell’inusuale città di Commonville è possibile intuire leggendo tra le righe del viaggiatore, nel tentativo di ricostruire le caratteristiche di questo spiazzante non-luogo. Ne emerge il ritratto, per certi versi paradossale, di una comunità utopica destinata a non sopravvivere: un’isola di rigidità burocratica mescolata al sapore psichedelico del sogno, popolata da un’enclave fosforica di culture, etnie e visioni; un nucleo urbano di stampo modernista, dominato da brutali architetture metaboliste e affacciato su un territorio onirico, di cui le cartoline del nostro Vogel riportano qualche veduta.
Commonville riassume lo smarrimento di ogni punto di riferimento. A Commonville tutto è possibile. A Commonville la trascendenza diviene arte della quotidianità. A Commonville un passato mai avvenuto coesiste con un futuro irrealizzabile. Commonville è la capitale del “se”, l’impero del “ma”, il regno del “può darsi”. Dai documenti ritrovati è possibile comprendere come la città di Commonville appartenga ad una dimensione surreale, alternativa, ucronica. La geografia antropica di Commonville, apparentemente impegnata in una lotta per la distillazione del colore, sembra provenire da ogni cosa per muoversi verso l’orizzonte del tutto, che poi è nulla.
“Greetings from Commonville” è un esperimento trans-artistico ideato da Lucien Moreau e concepito sotto forma di falso storico, appartenente ad una dimensione retro-futuristica. La narrazione è corredata da dettagliati collage digitali, in cui vengono rielaborate comuni fotografie provenienti da ogni epoca, ogni luogo ed ogni contesto culturale. È da sottolineare il riferimento fondante alla storia dell’architettura modernista, funzionalista, metabolista e brutalista, che costituisce il fulcro della personalità urbana di Commonville e del suo ideatore. Abitati ed abitanti, che si determinano l’un l’altro. È la forma dell’architettura a determinare la forma di chi la vive o, piuttosto, il contrario? Identità, sogno, modello, funzione, colore, memoria, smarrimento sono solo alcune delle parole chiave che descrivono questa etnografia del paradosso.
Il percorso espositivo si compone di 30/50 immagini, presentate su supporto rigido di grandi dimensioni e corredate dal relativo ingrandimento di ogni cartolina, fronte e retro, su cui il visitatore sarà in grado di esplorare la narrazione di “Greetings from Commonville”.
 
MOSTRE REALIZZATE
MILANO • NAC 2019 Novegro Arte Contemporanea • Parco Esposizioni Novegro • 10 – 11 – 12 Maggio 2019

BOLOGNA • Odeon Cinema Gallery • 6 Aprile › 4 Maggio 2019

 


“GREETINGS FROM COMMONVILLE”
A trans-artistic project conceived by LUCIEN MOREAU
Curated from Studio Archeo900 – Ferrara – Italy

Commonville is a city. Or rather, a “Prototype Community of Tomorrow”, although it belongs to an indefinite and, at times, impossible past. It seems to be located in the Standardshire prefecture and that it existed in the intermediate period between the decline of the Monochrome and the rise of the Technicolor. This, at least, tells the extraordinary documents found by chance in an old shoe box; an unbelievable box, full of postcards that collect, in the form of images and texts, the testimony of an anonymous traveler, engaged in a diplomatic expedition. Only a handful of elements have come of him, of the mysterious traveler: a grainy photograph depicting him against the light, an enameled pin bearing the words “Educational Travel” on the image of a rising sun crossed by a swallow in flight, some peculiar personal effects and the pseudonym with which he signs each postcard: Vogel.
Of the unusual city of Commonville it is possible to guess by reading between the lines of the traveler, in an attempt to reconstruct the characteristics of this unsettling non-place. What emerges is the portrait, in some ways paradoxical, of a utopian community destined not to survive: an island of bureaucratic rigidity mixed with the psychedelic flavor of the dream, populated by a phosphoric enclave of cultures, ethnic groups and visions; an urban core of a modernist style, dominated by brutal metabolist architecture and overlooking a metaphysical territory, of which the postcards of our Vogel show some views.
Commonville sums up the loss of every point of reference. Everything is possible in Commonville. In Commonville transcendence becomes the art of everyday life. In Commonville, a past that never happened coexists with an unattainable future. Commonville is the capital of the “if”, the empire of the “but”, the realm of “may be”. From the found documents it is possible to understand how the city of Commonville belongs to a surreal, alternative, and uchronic dimension. The anthropic geography of Commonville, apparently engaged in a struggle for the distillation of color, seems to come from everything in order to move towards the horizon of the whole, which is then nothing.
“Greetings from Commonville” is a trans-artistic experiment conceived by Lucien Moreau in the form of a historical fake, belonging to a retro-futuristic dimension. The narration is accompanied by detailed digital collages, in which common photographs from every age, every place and every cultural context are reworked. It is important to underline the fundamental reference to the history of modernist, functionalist, metabolist and brutalist architecture, which constitutes the fulcrum of the urban personality of Commonville and its creator. Inhabited and inhabitants, who determine each other. Is the form of architecture determining the shape of the person who lives it or, rather, the opposite? Identity, dream, model, function, color, memory, loss, utopia are just some of the keywords that describe this ethnography of the paradox.The exhibition itinerary consists of 23 images, presented on a large rigid support and accompanied by the relative enlargement of each postcard, front and back, on which the visitor will be able to explore the narration of “Greetings from Commonville”.

PAST EXHIBITIONS

Milano (Italy) • NAC 2019 Novegro Arte Contemporanea • Parco Esposizioni Novegro • 2019, May 10 – 11 – 12

Bologna (Italy) • Odeon Cinema Gallery • 2019, Apr 6 › May 4